After noon

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  1. Alkimias
     
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    La luce è filtrata dalle tende color arancio e tutto, all’interno della stanza, è permeato da una pacata attesa colorata.
    Ora siamo qui. Inaspettati.
    Sul viso hai l’espressione di qualcuno che ha una sorpresa in serbo, celata malamente, E mi diverte l’ilarità dello sguardo che mi posi addosso, accompagnato da quel lieve schiocco della lingua a pregustare quello che verrà.
    Ridiamo come due scemi.
    Fuori, la gente se ne fotte di queste due anime perse chiuse nella stanza e continua ad astrarsi nelle sue faccende.
    Le labbra a sfiorarsi: sai di buono, di conosciuto come un ritorno, hai presente? Labbra che sembrano inesperte ma in realtà celano ben altra conoscenza, lo scoprirò dopo con avido piacere.
    Tremula come una viola di primavera non ricordo i passi di danza e mi si inceppano le mani: possibile mi sia dimenticata dell’abbraccio, del tocco lieve, del farmi trasudare il desiderio tra le mani?
    Ho voglia di fuggire dalla mia incapacità così in contrasto con la smania di toccarti, di ritrovare me stessa in te. La mia unica via di fuga è solo lo sguardo che rivolgo altrove, ma per un attimo: perché fuggire ancora, perché rifiutare di aprirmi ad un altro uomo che so potermi restituire la femmina che è in me?
    Penso troppo, lo dico sempre.
    E allora mi perdo nel viaggio della tua bocca ancora una volta, e poi ancora e ancora, un viaggio da cui non voglio più tornare neanche mostrando un passaporto internazionale. Voglio rimanerti lì,a fior di labbra, perché è il desiderio che mi tiene accesa, il desiderio della mia riscoperta senza drappi a nascondermi.
    Fuori, la gente è sempre immersa nelle sue faccende e se ne fotte di queste due anime perse chiuse nella stanza.
    Vorrei partecipasse alla mia riscoperta, che devo ritenermi fortunata per aver ceduto alla tua intelligenza così vivida ma poi penso cosa se ne possa fare di un’emozione che non le appartiene.
    Io sì, io so cosa farmene.
    Mi rendo conto di essere poco cedevole nel corpo come, al contrario, è la mia testa che vorrebbe scoparti amorevolmente cedendo il passo all’impazienza di averti. E’ sufficiente la tua sollecitudine, attenta a non farmi pesare l’immobilità generosa del corpo, a incalzarne il ritmo sinuoso fino a scomparire fluttuando fuori il turbamento della mia nudità repressa.
    E ti piovo addosso mentre ti getti dentro di me.
    Non so quali effetti crei la luce arancione delle tende sul mio viso, ma le tue esortazioni mi sollecitano l’immagine di me che si scioglie sotto i tuoi colpi. Profondi, cadenzati e dolci.
    Un ariete dalle zampe di velluto.
    Mentre il pomeriggio sta avanzando, ho solo voglia di sentirti venire dentro al mio culo.
    Senza tenerezze, solo il potente getto caldo dentro di me.
    Questo vorrei.
    E il desiderio è talmente forte e concentrato che immagino il tuo cazzo erigersi alla mia postura protesa verso di te.
    Non voglio altro che questo mentre mi coloro d’arancio e il sole gioca a ghirigori sul mio corpo attraverso quelle tende.

     
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    molto intenso... bellissime le immagini che evochi. Mi è piaciuto moltissimo!
    complimenti!
     
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  3. myredshadow
     
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    ..ero convinta di aver già commentato....
    mi piace molto come scrive alkie.. è delicata ma senza fronzoli..
    e diretta quanto basta....
    il tutto in un ottimo lessico..
     
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  4. Salvos887
     
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    Mi ha colpito... resta impresso... il tuo modo di scrivere non passa inosservato, complimenti!!
     
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  5. In Venere veritas
     
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    ci credi se ti dico che mi ha fatto piangere? ...
     
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  6. Alkimias
     
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    Vi ringrazio, davvero, per i vosstri commenti... arrossisco quanto basta

    CITAZIONE (In Venere veritas @ 4/7/2011, 21:19) 
    ci credi se ti dico che mi ha fatto piangere? ...

    ci credo... sì... mi piace che ti siano arrivate le emozioni più profonde di questo racconto, grazie :(hippi):
     
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  7. PAN23
     
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    Diciamo che lo stile è da pagina diaristica. Però il finale è intrigante e ha il suo perché... :(naughty):
     
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  8. Alkimias
     
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    Infatti, caro Pan, è scritto proprio come un diario di qualcosa che è avvenuto... le sensazioni, le emozioni. Mancano però i profumi :huh: e, sì, ha il suo perché :)
     
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  9. ghiottona
     
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    MI Unisco ai complimenti epr tutto.... bel modo di scrivere e bello quello che dicvi
     
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8 replies since 27/4/2011, 15:05   176 views
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