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In Venere veritas.
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Quando avevo 10 anni
il mondo era facile
un relativo dolore
buttava in tragedia
epilessie e tristezze.
Quando avevo 11 anni
piccole cose acerbe
e frutti rossi schiacciati
tra le cosce resero il tutto
un poco più difficile.
Quando avevo 12 anni
non controllavo più
dolore, frutti e mondo
tutto scendeva rotolando a caso
e portavo con levità
fardelli di crescita abnorme
dolci escrescenze palpate
dentro di me, uscite dal naso
e dalla bocca così rosea e bella.
In bianco, rosa e rosso
una bionda per la vita
si chiede che cazzo
serva avere due tette così
senza il romanticismo
d'una vera fiaba
in cui bella sarei davvero.
Nessuna principessa
nessun principe
o fata madrina
solo peli, mestruazioni
disapprovazioni materne
e lo sguardo triste
che ancora porto
come biancheria intima.
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Non c'è cielo a ridondare in un luogo lontano, come l'emozione di un uomo diverso ma con la stessa sostanza - che l'attraversa.
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Che visione pessimistica . -
myredshadow.
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..beh.. io l'ho vissuta in tutt'altro modo..
però.. è un testo ben scritto e che trasmette.... -
In Venere veritas.
User deleted
questa è la mia. grazie . -
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Sì per carità, nessuno mette in discussione i punti di vista. Per quanto riguarda il testo, sono d'accordo con myredshadow..