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petronio.
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la mano scivolava lungo il cazzo, mentre il glande pian piano raccoglieva le forze di un coito bramato. Niente era più piacevole di quella mano che ormai, in modo ritmico, aveva preso a masturbare il mio membro voglioso.
Lei rideva, si toccava e mai avrebbe pensato di interrompere quello che ormai sembrava essere un legame perfetto.
Ma ad un tratto si poggiò le labbra vicino al mio orecchio e mi sussurrò: " Vuoi prendermi". "Si" risposi rosso di vergogna, e l'adagiai su letto spoglio di lenzuala.
Uno strano calore mi saliva dal basso ventre, mentre il mio pene sfiorava il suo sesso gonfio di desiderio.
Gli aprii le gambe ancora un po' e cominciai la lenta penetrazione: la mia testa reclina sulle sue spalle raccoglieva i suoi gemiti, mentre le mie unghia affondavano nelle sue natiche.
Non c'era piu nulla nella stanza tranne noi e il nostro amplesso caldo e selvaggio; la vita scorreva e noi non ce ne accorgemmo nemmeno perchè in quel momento era il nostro piacere a colmare i vuoti lasciati da una triste esistenza.
Il groviglio dei nostri corpi ormai non ci apparteneva più, perso com'era dai fuochi incrociati dei ripetuti orgasmi.
Alla fine uscii fuori da lei mentre ancora fremeva di desiderio. Mi guardò sussurandomi "Ti amo". Allora capii di essere uomo.
Edited by Alan Turing - 28/1/2011, 23:49. -
Salvos887.
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Lo rivedrei un po', in particolare nella forma (sembra scritto in maniera quasi estemporanea), però nel complesso non mi è dispiaciuto... . -
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mah, non mi colpito molto...
l'ho trovato un po' scontato. -
In Venere veritas.
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forse, manca lo spessore, il motivo, cioè sembra che sia il sesso il motore, ma io non penso tu l'abbia scritto con questo intento. . -
Andry White.
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"Alla fine uscii fuori da lei mentre ancora fremeva di desiderio. Mi guardò sussurandomi "Ti amo". Allora capii di essere uomo."
a differenza delle tue "divertenti" poesie questo finale sì che l'ho trovato davvero demenziale....