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Narade.
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Ebbri
Solo gli avidi occhi
di un fuoco
ad illuminare
i nostri corpi
in sfumature
sempre cangianti.
E noi,
bendati dalla notte
per acuire
gli altri sensi
ed assaporare meglio
i nostri corpi,
intrecciati
in ferree morse
di nuda e calda pelle.
S'agita
l'anima di fuoco
al nostro ritmo,
ora voglioso
e frenetico,
ora dolce
e cadenzato.
Troppo è l'ardore:
scoppia
e si spegne
in mille scintille
e noi,
tra le lenzuola,
ebbri
di succo e miele.. -
.
Non c'è cielo a ridondare in un luogo lontano, come l'emozione di un uomo diverso ma con la stessa sostanza - che l'attraversa.
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Questa poesia la conoscevo già, quindi non faccio altro che ripeterti che è bellissima. L'hai messa giù così bene, secondo il mio modestissimo parere, che non importa se non sia il massimo dell'originalità.
Complimenti e ricordati di non rispondere ai commenti prima della chiusura delle votazioni.. -
Maria Papa.
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Luminosa, anche quando evochi immagini che ricordano il buio. . -
Salvos887.
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Notevole, mi piace la struttura che si abbina egregiamente all'ottima scelta lessicale e di contenuti. . -
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Davvero molto bella. Il livello del contest è incredibilmente alto!
In questa poesia mi piacciono da impazzire alcuni passaggi: trapelano intensissimi passione e calore!.