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In Venere veritas.
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Severa come una monaca, bianca e nera come una tonaca.
Il mio serio cipiglio non sminuisce il nudo ventre.
I seni senza niente, istoriati di simboli arcani.
Il ventre rosso di pietre e gemme di bosco, nudo senza velo si agita dinnanzi all’elettrica, liquida magia della Notte del Risveglio.
Nel crescendo del potere, con la bocca corrucciata e le mani da bambina, sento un vuoto che s’empie, un senso di sconforto innanzi alla potenza del dio tuono.
E senza respirare mi abbandono al suo volere.
Edited by Alan Turing - 28/1/2011, 23:45. -
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Non c'è cielo a ridondare in un luogo lontano, come l'emozione di un uomo diverso ma con la stessa sostanza - che l'attraversa.
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L'avrei messa tra le poesie... Piaciuta. . -
Salvos887.
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è molto poetico come racconto...non so perché mi ricorda un po' Moravia...complimenti! . -
myredshadow.
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...anche per me è una poesia.... .